sabato 12 novembre 2016

Una gara da non dimenticare


Una fitta pioggia è scesa per tutta la mattinata, ma nonostante sapevo di dover correre una gara campestre nel pomeriggio. Decido di non ritirarmi...






Nelle prime ore del pomeriggio mi ritrovo con un amico per andare alla gara. Dopo circa 50 km di macchina ci ritroviamo sul percorso di gara sotto ancora una leggera pioggia. Non faccio in tempo ad accorgermi delle situazioni del terreno che gli organizzatori dicono di aver perso il mio pettorale.

Costretto ad iscrivermi nuovamente, faccio in tempo giusto a cambiarmi prima di sentire l'annuncio della partenza: sono già in ritardo! E non ho nemmeno fatto il riscaldamento!
Mentre mi dirigo di fretta sotto il gonfiabile dello "start", mi accorgo delle pessime condizioni del percorso: una lunghissima distesa di fango a mollo in enormi pozzanghere alte circa circa quindici centimetri, sotto la pioggia.

A peggiorare le cose c'è il ritardo dato prima dello sparo, in cui tutti noi partecipanti siamo stati più di un minuto a mollo nell'acqua gelida. Non avendo fatto nemmeno il riscaldamento, mi sono raffreddato subito perdendo immediatamente la sensibilità dei piedi.

Finalmente il via: mi aspettano "solamente" 10 km in quelle pessime condizioni!
Mi accorgo subito di essere nelle ultimissime posizioni, senza quasi riuscire a correre. Dopo circa 500 metri mi ritrovo parecchio lontano persino dal penultimo. Decido però di non desistere, trovando sollievo nelle pozzanghere, e faticando a stare in piedi nel fango.
Percorro due giri su tre così (quindi circa 7 km) quando gli organizzatori, scambiandomi per uno di quelli all'ultimo giro, mi fanno tagliare il traguardo.

Purtroppo, la mia "agonia" è solo all'inizio. Sono passato sotto il cartellone "arrivo" in condizioni di ipotermia, senza alcuna sensibilità ai piedi.
Avendo finito un giro prima, il mio amico non è ancora arrivato e non posso cercare riscaldamento in macchina. Non c'è nemmeno uno spogliatoio! Infatti tutti i concorrenti si sono dovuti cambiare all'aperto o nelle loro auto. Infine abbiamo usato una canna dell'acqua per pulirci velocemente, sotto il freddo.

Dopo molti minuti finalmente partiamo per tornare a casa, ma le mie condizioni peggiorano a vista d'occhio. Tremo dal freddo e non riesco a muovere i piedi.
Dopo altri 50 km di viaggio finalmente sono arrivato a casa. Dopo essermi riscaldato mi misuro la febbre, misurando 39°C. Inoltre i piedi sono diventati molto gonfi.

Due giorni dopo la mia situazione non è ancora migliorata, ho ancora tanta febbre e i piedi gonfi. Il dottore mi manda direttamente in ospedale e, dopo una veloce visita, mi dicono che ho un'infezione ai piedi. Dicono inoltre che nella migliore delle ipotesi sarò costretto a perdere sensibilità ad un piede, nella peggiore invece saranno costretti ad amputarlo.

Ma tutto e bene quel che finisce bene! Dopo cinque giorni in ospedale, tra antibiotici e prelievi, finalmente vengo dimesso senza perdere nulla. 

Questa è stata la mia peggiore gara in assoluto.

in conclusione, penso che rappresenti la tenacia, l'orgoglio, l'impegno e l'amore. che come me, ogni runner può mettere durante una gara.
Sicuramente sono stato fortunato, forse poco coscienzioso. io vi auguro di non provare mai simili esperienze!.



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